L’agricoltura italiana spinge l’export. I prodotti simbolo del «made in Italy» come il vino e l’olio extravergine d’oliva contribuiscono a trainare le esportazioni nazionali.
Quali sono esattamente i dati? A novembre le esportazoni sono cresciute complessivamente del 20 per cento su base annua e dello 0,9 per cento rispetto a ottobre. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando i dati diffusi dall’Istituto di statistica.
Più in dettaglio, nel mese di novembre il settore dei prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca è aumentato -in termini di quote esportate- del 25,3 per cento tendenziale. Mentre il segmento prodotti alimentari, bevande e tabacco ha registrato un incremento del 16,1 per cento sullo stesso mese del 2009.
Anche il complessivo dei primi undici mesi dell’anno fa segnare una buona performance dell’export del Belpaese, con una variazione positiva pari al più 15,2 per cento tendenziale. Un segnale incoraggiante -sottolinea la Cia – a cui ha concorso fattivamente il settore primario, che si stima chiuderà il 2010 con un incremento «boom» delle esportazioni superiore al 20 per cento.
Intanto, tra gennaio e novembre, l’export dei prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca è cresciuto del 20,7 per cento annuo. E anche il segmento prodotti alimentari, bevande e tabacco ha recuperato la flessione del 2009 registrando una crescita delle esportazioni pari al più 10 per cento. Vanno bene soprattutto gli ortofrutticoli e l’olio d’oliva, il vino e lo spumante, la pasta e la conserva di pomodoro.
In particolare -ricorda ancora la Cia citando i dati Ismea- a livello territoriale, si segnalano variazioni elevate dell’export dei prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca: nel 2010 per la Puglia (più 38,8 per cento), la Sicilia (più 44 per cento), il Veneto (più 18 per cento), l’Emilia Romagna (più 15,2 per cento), il Trentino Alto Adige (più 17,8 per cento), la Liguria (più 18,4 per cento).
(Da www.diariodelweb.it)