Stop all’uso per l’alimentazione umana di prodotti derivanti da animali clonati. La Commissione europea proporrà infatti una moratoria. Cosa succederà esattamente?
Il divieto ci sarà ma non dovrebbe riguardare il consumo di carne o latte derivanti dai discendenti di animali clonati e potrà continuare anche l’attività di clonazione a scopo di ricerca o per la conservazione di specie in pericolo.
Coldiretti ha espresso soddisfazione per la decisione, ma ha nel contempo sostenuto la necessità di impedire l’arrivo sul mercato italiano di latte e derivati provenienti dai discendenti delle vacche clonate. Al momento non esistono infatti dati certi sull’entità di queste produzioni.
Secondo la Coldiretti occorre intervenire anche per impedire l’arrivo sul mercato di latte e derivati provenienti dagli eredi delle mucche clonate che rappresenta un rischio concreto anche per l’Italia che è il più grande importatore europeo di latte e derivati dall’estero. Un allarme che è stato oggetto di una indagine dell’agenzia per gli standard alimentari britannici che ha confermato che la carne prodotta da almeno un toro nato da esemplari clonati è stata messa in commercio questa estate in Gran Bretagna illegalmente e verosimilmente e’ stata mangiata.
La commercializzazione di carne, latte e formaggi proveniente da animali clonati è un rischio inaccettabile che oltre ad un problema di scelta consapevole da parte dei consumatori e di rispetto della biodiversità pone evidenti perplessità di natura etica che occorre affrontare prima che sia troppo tardi. Dopo oltre tredici anni dalla scoperta della pecora Dolly, pubblicata sulla rivista Nature del febbraio 1997, oggi è possibile clonare un animale con una spesa attorno i diecimila e la tecnica riguarda già molti animali da allevamento dalle pecore ai maiali, dai tori ai cavalli, con sperimentazioni effettuate anche in Italia con il toro Galileo, la cavalla Prometea e anche con un muflone selvatico.
La maggioranza assoluta dei cittadini europei ed italiani – secondo l’ultima indagine di Eurobarometro – bocciano la possibilità che latte, formaggi e carne provenienti da animali clonati arrivino sulle tavole per motivi ambientali, etici, sanitari ed economici, avendo peraltro ben chiaro il significato della nuova tecnica.
(Da www.italiaatavola.net)