Settore take away (piatti pronti da asporto): quante sono le imprese in Italia? Qual’è il giro d’affari? Qual’è la percentuale di stranieri sul totale degli occupati? Quali sono le città con il maggior numero di imprese?
I dati 2018 delle Camere di Commercio segnalano un settore in crescita: il take away in Italia ha oggi un giro d’affari di 5,5 miliardi (+2% nel 2018 rispetto al 2017) e conta oltre 37mila imprese e 108mila addetti ai lavori. Le regioni più forti sono l’Emilia Romagna (1,5 miliardi), la Lombardia e il Lazio (840 milioni), mentre tra le città troviamo ai primi posti – per numero di imprese – Roma (3.000 imprese di take away attive), Napoli (1.969), Milano (1.888), Torino (1.546), Bologna (845) e Catania (810). Dal punto di vista invece del giro d’affari la classifica delle città è la seguente: Roma (784 milioni di giro d’affari legato al settore take away), Ravenna (578 milioni), Milano (332 milioni), Monza (300 milioni), Parma (291 milioni), Modena (239 milioni), Napoli (195 milioni), Brescia (182 milioni), Rimini (147 milioni), Bergamo (134 milioni), Mantova (125 milioni), Pavia (118 milioni).
Le donne impiegate nel take away in Italia sono pari al 27,1% sul totale degli operatori di settore, con punte molto al di sopra della media nelle province di Rieti (54% di imprenditrici), Chieti (45,6%) e Frosinone (42,3%). Gli stranieri rappresentano il 24,4% degli addetti ai lavori nel settore take away, ma la percentuale sale notevolmente in Lombardia (regione nella quale scende invece la percentuale di donne, che si ferma al 19%): più della metà (il 50,2%) dei lavoratori impiegati nel settore take away in Lombardia è straniero. E in alcune province lombarde sono in maggioranza anche gli imprenditori stranieri di settore rispetto agli italiani: nella provincia di Lecco sono il 62,4%, nella provincia di Milano il 60,6%, nella provincia di Lodi il 53,3%. Questi numeri sono peraltro coerenti con quelli riguardanti i ristoranti, che abbiamo visto di recente qui su Universofood: il 30% dei ristoranti stranieri in Italia è in Lombardia, e a Milano il 40% dei ristoranti ha un proprietario non italiano.