La Food and Drug Administration ha dato il via libera alla vendita negli Stati Uniti del salmone Ogm dell’azienda AquaBounty, primo prodotto Ogm di origine animale che viene messo in commercio in America.
Del salmone transgenico avevamo già parlato qui su Universofood nel 2013, quando sembrava imminente l’autorizzazione al commercio da parte della Fda (Food and Drug Administration), l’agenzia del governo americano che si occupa di regolamentare prodotti alimentari e farmaci. Da allora sono passati oltre due anni, e solo adesso è arrivato l’ok alla vendita del salmone transgenico, che rappresenta per certi versi una novità assoluta. Se infatti gli Ogm vegetali e agricoli – come il mais della Monsanto – sono un fallimento in Europa ma sono da anni ampiamente diffusi nel mondo, il salmone transgenico – anche nei “moderni” Stati Uniti – è il primo animale Ogm che viene approvato per il consumo alimentare.
La società AquaBounty, un’azienda del Massachusetts controllata oggi dal colosso Intrexon Corporation (che ha acquisito nel 2013 la maggioranza di AquaBounty, salvandola dalla bancarotta), ha chiesto per la prima volta alla Fda nel 1996 di approvare il salmone transgenico per il consumo alimentare, ma il via libera è arrivato soltanto nel novembre del 2015. Il salmone si chiama “AquAdvantage”, ed è stato ottenuto inserendo nel dna del comune salmone atlantico il dna di altri due pesci, il salmone reale (Oncorhynchus tshawytscha) e il blennio americano (Zoarces americanus). Grazie a questi inserimenti di materiale genetico, il nuovo salmone Ogm cresce più rapidamente e consumando meno cibo rispetto agli altri salmoni. Raggiunge infatti le dimensioni di un esemplare adulto in 16 / 18 mesi, mentre normalmente i salmoni impiegano due anni e mezzo per raggiungere le dimesnioni di un adulto.
La Fda ha approvato la commercializzazione del salmone AquAdvantage ma ha posto regole stringenti: al momento il salmone può essere allevato soltanto in uno stabilimento in Canada e in uno a Panama, in vasche con barriere e scarichi filtrati per evitare che i pesci o le uova possano finire in mare aperto, riproducendosi ed eliminando i “normali” salmoni non Ogm. La maggior parte dei salmoni AquAdvantage saranno comunque di sesso femminile e sterili, e solo una piccola parte controllata sarà mantenuta fertile. Per quanto riguarda la sicurezza alimentare, secondo la Fda – che già aveva argomentato in proposito nel 2010 – non dovrebbero esserci particolari rischi per i consumatori. Un problema riguarda comunque certamente l’etichettatura: negli Stati Uniti non c’è nessun obbligo di indicare in etichetta se un alimento è Ogm, per cui il salmone transgenico sarà commercializzato sul mercato statunitense come un “normale” salmone. Al momento non è previsto nessun export verso l’Europa, e probabilmente non avrebbe successo data la nota diffidenza dei consumatori europei per gli Ogm (diffidenza confermata anche nell’ultimo – durissimo – comunicato stampa della Coldiretti), ma in ogni caso – se mai dovesse arrivare da noi il salmone transgenico – sarebbe comunque facilmente individuabile dai consumatori, perché nell’Unione Europea c’è l’obbligo di indicazione in etichetta per tutti gli alimenti che contengono più dello 0,9% di Ogm.