Carne coltivata: i primi studi scientifici mostrano un impatto ambientale nettamente superiore rispetto agli allevamenti tradizionali.
La carne coltivata, prodotta in laboratorio a partire dalle cellule staminali, è considerata da alcuni una possibile alternativa virtuosa agli allevamenti tradizionali dal punto di vista dell’ecologia e della riduzione dell’impatto ambientale. Ma i primi studi scientifici smentiscono questa ipotesi, in particolare lo studio Environmental impacts of cultured meat: A cradle-to-gate life cycle assessment, pubblicato dalla rivista bioRxiv e basato su ricerche condotte all’Università della California. Secondo questa ricerca la produzione di un chilogrammo di carne coltivata libererebbe nell’ambiente equivalenti di CO2 da 4 a 25 volte superiori rispetto alle emissioni legate alla produzione di un chilogrammo di carne con i metodi tradizionali, ovvero attraverso gli allevamenti di animali.
Ad avere un forte impatto ambientale, nella produzione di carne coltivata, sono i metodi di crescita delle cellule staminali, ovvero le sostanze nutrienti utilizzate per stimolare la crescita delle cellule e i processi di trattamento che sono necessari per impedire la formazione di tossine e di altri batteri pericolosi. A seconda dell’utilizzo di metodi di crescita più o meno raffinati la carne coltivata può avere un impatto ambientale – rispetto all’allevamento – da 4 a 25 volte superiore, essendo in ogni caso – nella migliore delle ipotesi – almeno il quadruplo più inquinante per quanto riguarda l’emissione di gas serra.
Va considerato, inoltre, che il paragone viene fatto con gli allevamenti intensivi per la produzione di carne bovina, che sono nettamente i più inquinanti tra le diverse tipologie di allevamento: ad oggi nel mondo i bovini sono responsabili del 77% delle emissioni gas serra legate all’allevamento, e mentre per produrre un kg di carne di bovino (dati Studio Cederberg et al 2009) vengono emessi 40 kg di CO2, per produrre – per esempio – un kg di carne suina sono necessari soltanto 5,2 kg di C02 e per un kg di carne di pollo 2,5 kg di CO2.
Lo scorso fine settimana siamo volati a Glasgow. Lì abbiamo anche affittato un rifugio naturale dove abbiamo potuto prenderci una pausa dalla vita frenetica di tutti i giorni e rilassarci completamente nell’umidità. Abbiamo anche noleggiato un’auto e siamo riusciti a trascorrere una giornata in viaggio.