Dazi Ue sul riso: la Commissione Europea ha proposto di ripristinare per i prossimi anni i dazi sulle importazioni di riso dai Paesi asiatici che erano stati esentati.
Abbiamo già parlato qui su Universofood della questione delle importazioni di riso dall’Asia. Il problema è – in estrema sintesi – il seguente: negli ultimi anni c’è sta una crescita continua delle importazioni di riso dall’Asia, e i Paesi leader nella produzione (Birmania-Myanmar, Cambogia, Thailandia, Vietnam) sono esentati dai dazi Ue in quanto Paesi in via di sviluppo che rientrano nel cosiddetto regime EBA (strumento legislativo con il quale l’Europa aiuta i Paesi più poveri, consentendo loro di esportare in Europa senza dazi qualsiasi prodotto, tranne le armi. A seguito delle crescenti proteste dei produttori europei (Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Francia, Romania, Bulgaria), la Commissione Europea ha proposto di ripristinare per tre anni i dazi sulle importazioni di riso dai Paesi asiatici che erano stati esentati.
E’ in corso di valutazione – in particolare – la questione del rispetto dei diritti umani in Cambogia, Thailandia, Vietnam e Myanmar. La violazione dei diritti umani potrebbe essere infatti l’elemento chiave che consentirebbe all’Unione Europea di attivare la clausola di salvaguardia togliendo le agevolazioni e giustificando la novità nel pieno rispetto delle normative vigenti. Se confermata, la reintroduzione dei dazi sarebbe una notizia importante soprattutto per l’Italia, che è oggi nettamente il Paese leader in Europa nella produzione di riso, con 1,50 milioni di tonnellate (pari al 50% circa dell’intera produzione Ue!), 4mila aziende e 234.300 ettari coltivati. Il documento di valutazione e di proposta, relativo al tema delle importazioni dall’Asia e della reintroduzione dei dazi, è in discussione in questi giorni al Consiglio, ed è attesa a breve la decisione definitiva con il voto dei 28 Paesi.
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