Agricoltura biodinamica: secondo i dati diffusi a marzo 2018 dalla Coldiretti negli ultimi dieci anni sono raddoppiate le aziende agricole biodinamiche in Italia.
I numeri sono contenuti in un’analisi della Coldiretti presentata il 24 marzo a Firenze nell’ambito della mostra-mercato FirenzeBio. A fine 2017 le aziende agricole certificate come biodinamiche hanno raggiunto quota 400, per un totale di circa 12mila ettari. Ci sono poi numerose aziende al momento non ancora certificate come biodinamiche ma che di fatto seguono i principi dell’agricoltura biodinamica. Considerando nel complesso tutte queste realtà arriviamo – secondo le stime della Coldiretti – a un totale di circa 4.500 aziende biodinamiche in Italia, il doppio rispetto a dieci anni fa.
La superficie media delle aziende biodinamiche italiane è di 30 ettari, con una resa per ettaro che può arrivare ai 10mila euro di valore. Il comparto più forte è quello del vino (che copre il 20% del totale delle aziende biodinamiche), ma la biodinamica è presente praticamente in tutti i comparti dell’agricoltura italiana, dagli ortaggi all’allevamento al florovivaismo. Tutto questo in un contesto internazionale nel quale l’agricoltura biodinamica è ancora un fenomeno di nicchia ma conta comunque oggi complessivamente su una superficie di quasi due milioni di ettari coltivati, con una particolare diffusione in Europa e soprattutto in Germania, Paese che oggi da solo realizza quasi un terzo della produzione biodinamica mondiale. Secondo il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo “esiste nel mondo una domanda di sostenibilità alla quale le imprese agricole italiane possono dare una risposta. L’Italia, che già ricopre un ruolo da leader nel biologico, cresce da protagonista anche nel biodinamico, un comparto che sta diventando sempre più apprezzato e importante in tutto il mondo”.
L’agricoltura biodinamica è l’agricoltura che segue le tecniche codificate dal pensatore austriaco Rudolf Steiner nel 1924. Si tratta — in sintesi – di un’agricoltura biologica (nella quale dunque vengono utilizzati concimi esclusivamente naturali e sono totalmente escluse sostanze di sintesi artificiali), che in più mette in atto tutta una serie di complesse pratiche codificate da Steiner, tra cui l’utilizzo sul terreno di una serie di “preparati biodinamici” che vengono realizzati a partire da letame bovino, polvere di quarzo e sostanze vegetali, vengono fatti “maturare” all’interno di parti animali come la vescica di cervo, le corna o l’intestino di vacca e il cranio di bue, e vengono poi trattati, sepolti e infine disseppelliti seguendo un rigido calendario che tiene conto anche delle fasi lunari.
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