Il 27 maggio 2017 è stata presentata una nuova importante associazione agricola italiana: la Confederazione agromeccanici italiani (Cai).
Presentata a Milano Marittina il 27 maggio, nel corso di un’assemblea che ha eletto come primo presidente dell’associazione il veronese Gianni Dalla Bernardina e come vicepresidente il mantovano Sandro Cappellini, la Confederazione agromeccanici e agricoltori italiani (Cai) è un nuovo sindacato che rappresenta ad oggi 18mila imprese di contoterzisti agrari, e alcune migliaia di piccole imprese agricole. La Confederazione agromeccanici e agricoltori italiani (Cai) è l’ultima tappa dell’evoluzione del percorso di rappresentanza nel contoterzismo agricolo italiano: nel 2013 nasce il Coordinamento degli agromeccanici italiani, formato da Unima e Confai, e ora – con l’assemblea del 27 maggio – le precedenti associazioni confluiscono tutte in Cai, che resta dunque la principale associazione nazionale di rappresentanza per i contoterzisti e agromeccanici italiani. Cai ha sei federazioni regionali (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Toscana, Marche), e 55 associazioni territoriali.
Nel settore del contoterzismo agricolo ci sono oggi in Italia circa 18.000 imprese, che prestano i loro servizi per circa un milione di aziende agricole, eseguendo nel complesso oltre il 65% delle operazioni agricole effettuate con mezzi meccanici in Italia (con punte del 98% nella raccolta dei cereali, del 70% nei trattamenti fitosanitari, e del 70% nella raccolta delle colture industriali come barbabietola e pomodoro da industria). E ad oggi in Italia il 13% di tutte le aziende agricole (quota pari a circa 212.000 aziende) si affida completamente a imprese di meccanizzazione agricola contoterziste. Il contoterzismo italiano (dati Crea) genera oggi un valore complessivo di 10,6 miliardi, per un valore alla produzione di 3,7 miliardi di euro. Secondo la Coldiretti “con la nascita della Confederazione agromeccanici ed agricoltori italiani (CAI) si conclude un importante processo di unificazione che aggiunge valore alla catena della qualità del Made in Italy agroalimentare. Gli agromeccanici sono protagonisti di primo piano dell’agricoltura italiana, in quanto detentori di alti livelli di specializzazione e di tecnologia. E la Coldiretti è pronta ad un confronto costruttivo col nuovo vertice sin da subito, per concludere un percorso di collaborazione da tempo avviato per il bene dell’intero settore primario“.