Sono 48 i milioni investiti da Nestlé nello stabilimento di Benevento, che diventa il grande hub internazionale della pizza surgelata.
L’investimento da 48 milioni è stato fatto grazie a un accordo di programma firmato il primo dicembre 2016 da Nestlé con Regione Campania, Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) e Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, che fa capo al Ministero dell’Economia). Il piano è dunque in parte sostenuto economicamente con soldi pubblici, stanziati dal Governo italiano e da Regione Campania. Scopo dell’investimento è trasformare e rilanciare lo stabilimento Buitoni (marchio del gruppo Nestlé) di Benevento. Un polo di produzione in cui i volumi produttivi sono in calo dal 2013 (dati Uila-Uil) e in cui c’era stata – a giugno 2016 – una riduzione del personale. L’investimento da 48 milioni è finalizzato a trasformare uno stabilimento in crisi e finora destinato a una produzione per il solo consumo interno italiano nel grande hub internazionale della pizza surgelata Buitoni, ovvero – come ha spiegato Nestlé in una nota – in una “eccellenza di riferimento in questa categoria anche per i mercati esteri, come già accaduto nel settore del cioccolato con Perugina e delle acque con San Pellegrino e Acqua Panna, oggi simboli del Made in Italy in tutto il mondo”. Benevento diventa dunque la prima realtà Nestlé a livello mondiale per la produzione della pizza, e secondo le stime del Gruppo lo stabilimento di Benevento dovrebbe triplicare entro 18 mesi la propria capacità produttiva e assumere 230 nuovi lavoratori entro il 2019.
Questo il commento del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca: “siamo in presenza di un altro fondamentale investimento da parte di una multinazionale nel territorio della Campania. Dopo Apple, Cisco, Tower, Mondial Group, Fiat – FCA, Denso e General Electric, un altro grande gruppo, come Nestlé, è attratto dalle opportunità di crescita della nostra regione”. E secondo il segretario nazionale Flai-Cgil Mauro Macchiesi “l’accordo tra la Nestlé e Governo italiano e Regione Campania è “una scelta di grande lungimiranza, una boccata di ossigeno per una fabbrica che altrimenti sarebbe stata a rischio chiusura”.