Si chiama People4Soil il nuovo network di associazioni e Ong che sta portando avanti in sede Ue un’Iniziativa dei Cittadini Europei (ECI) per “salvare i suoli d’Europa”.
Sono già centinaia gli istituti di ricerca, associazioni di agricoltori, gruppi ambientalisti e ong europee che hanno aderito alla rete People4Soil. La rappresentanza italiana è la più ampia tra i Paesi europei, e comprende oltre ottanta enti e associazioni, tra i quali Legambiente, Lipu, WWF Italia, Coldiretti, Acli e Fai. Il network People4Soil è già stato registrato in sede Ue come Iniziativa dei Cittadini Europei (ECI), che viene lanciata a livello popolare a partire da settembre 2016 con una grande petizione per chiedere l’introduzione di una specifica legislazione Ue di tutela dei suoli contro il degrado e la cementificazione: dal primo di settembre e per i successivi 12 mesi bisogna raccogliere almeno un milione di firme (numero minimo) in almeno 7 Paesi europei affinché la ECI (Iniziativa dei Cittadini Europei) abbia successo imponendo alle istituzioni dell’Unione Europea di affrontare la discussione e la successiva redazione di una direttiva sui suoli.
Il senso e gli scopi dell’iniziativa sono stati spiegati dai portavoce della task force italiana in questi termini: “al momento il suolo non è soggetto ad un insieme coerente di norme nell‘Unione Europea: la proposta di Direttiva Quadro sul suolo è stata ritirata nel maggio del 2014 dopo otto anni di blocco da parte di una minoranza di Stati Membri. Siamo molto preoccupati per il crescente degrado dei suoli sia nell’UE che a livello globale: l’erosione, il consumo di suolo, la perdita di materia organica, la compattazione, la salinizzazione, il dissesto idrogeologico e la contaminazione hanno impatti negativi sulla salute umana, la sicurezza alimentare, gli ecosistemi naturali, la biodiversità e il clima, nonché sulla nostra economia. Vogliamo che l’Europa riconosca il suolo come un bene comune. Vogliamo fare pressione sulle istituzioni europee affinché venga adottata una legislazione specifica in materia di protezione del suolo, che fissi principi e regole che gli Stati Membri devono rispettare. Vogliamo che l’Europa riconosca il suolo come un bene comune essenziale per la nostra vita e assuma la sua gestione sostenibile come un impegno prioritario. La UE è stata per decenni un faro nelle politiche ambientali, in materia di inquinamento dell’acqua e dell’aria, di tutela della biodiversità, di lotta al cambiamento climatico, di rifiuti e gestione del rischio industriale. 500 milioni di cittadini oggi vivono in un ambiente più sano grazie anche alle politiche europee. Noi come cittadini europei chiediamo alle nostre istituzioni di riappropriarsi di questo ruolo, affrontando il capitolo più decisivo: tutelare i suoli, contrastandone la cementificazione, il degrado e la contaminazione. L’Europa non è una bandiera ma un progetto: vogliamo essere cittadini di una Unione che si consolida a partire dalla tutela del bene comune“.