C’è una nuova polemica su Expo Milano 2015. Dalla rassegna saranno escluse le carne suine sarde, per ragioni di sicurezza alimentare. Una misura considerata da molti eccessiva e inaccettabile.
A Expo Milano 2015 non si potrà degustare il “porceddu” o “porcetto”, la carne suina della Sardegna. Il problema è la peste suina africana, che è diffusa dalla fine degli anni Settanta tra i maiali dell’isola (soprattutto a Nuoro e nell’Ogliastra) e che ha portato – a partire dal 1979 – al blocco delle esportazioni. Il virus si può inattivare con un trattamento termico (i cosiddetti “porcetti termizzati”) o con una stagionatura di almeno sei mesi. Eppure al momento c’è un divieto totale di degustazione e vendita della carne suina sarda a Expo Milano 2015, mentre viene consentita la vendita di piatti esotici come il pesce palla, il coccodrillo e gli insetti. La Regione Sardegna si è attivata e sta cercando di ottenere l’abrogazione del divieto.
L’assessore regionale all’Agricoltura Elisabetta Falchi ha spiegato: “è inaccettabile che il ministero della Salute e la Commissione europea stiano valutando di autorizzare l’arrivo all’Expo 2015 di prodotti animali provenienti da tutto il mondo, che non rispettano le normative vigenti nell’Ue e continuino a impedire il movimento delle nostre carni suine sane e termizzate, che è risaputo non creerebbero alcun problema di carattere sanitario. Esistono norme comunitarie che disciplinano per la Regione le deroghe per l’esportazione di carni trattate e il ministero deve autorizzare questi movimenti, senza imporre ostacoli incomprensibili. Noi osserviamo le leggi e lo stesso devono fare a Roma e Bruxelles nei confronti delle 8 mila aziende sarde che rispettano i requisiti di biosicurezza”. Mentre Giulia Moi, europarlamentare sarda del Movimento 5 stelle, ha dichiarato: “siamo di fronte a un paradosso degno della miglior commedia all’italiana. Ma se alla Sardegna a pochissimi giorni dall’apertura di Expo 2015 ancora non è stato assegnato nemmeno uno stand che ne rappresenti l’eccellenza, la responsabilità, dolosa, è della casta dei politicanti sardi che fino a oggi ha avuto a cuore unicamente il proprio tornaconto”.
(Luigi Torriani)