Che cosa beviamo quando beviamo una birra? La food blogger statunitense Vani Hari sta portando avanti una battaglia per costringere le multinazionali a rivelare tutti gli ingredienti delle birre.
Trentaquattrenne del Nord Carolina, Vani Hari è oggi una delle food blogger più popolari al mondo. Sul suo blog – Food Babe – si occupa di qualità dei prodotti alimentari e di sicurezza alimentare, trattando una serie di temi di cui molte volte abbiamo parlato qui su Universofood, dalle questioni ecologiche nella filiera agroalimentare alle battaglie contro l’obesità e per un’alimentazione sana alla chiarezza e trasparenza sugli ingredienti e sulla provenienza delle materie prime.
Negli ultimi mesi Vani Hari si sta concentrando su un problema di cui si parla poco, quello degli ingredienti delle birre. Vani Hari ha reso noti i risultati delle sue ricerche, spiegando che molte delle birre industriali in commercio non contengono soltanto acqua, malto, luppolo e lieviti ma anche – all’insaputa dei consumatori – molti altri ingredienti che vengono usati per schiarire, per stabilizzare, per conservare e per migliorare colore e sapore, e che possono essere allergeni o dannosi per la salute. Le birre industriali che consumiamo abitualmente contengono in genere alcuni di questi ingredienti: glutammato monosodico, glicole propilenico, Calcio Disodium EDTA, solfiti e conservanti antimicrobici, coloranti artificiali, sciroppo di fruttosio, sciroppo di mais, destrosio, colla di pesce, gelatina, caseina, caramello, riso. Nel caso di prodotti come il mais e il riso abbiamo poi a che fare spesso con Ogm, senza alcuna indicazione in etichetta.
Vani Hari ha lanciato un appello, sottoscritto in pochi giorni da oltre 44.000 persone, per chiedere alle multinazionali della birra Anheuser-Busch (l’azienda che produce le birre Bud) e MillerCoors – i due maggiori produttori americani di birra – di rendere noti tutti gli ingredienti delle birre. La risposta è arrivata, ma non sembra particolarmente soddisfacente: MillerCoors ha detto che renderà noti gli ingredienti ma per il momento non l’ha ancora fatto, mentre Anheuser-Busch si è limitata a citare come ingredienti acqua, malto, riso e luppolo. D’altronde negli Stati Uniti la birra non è sottoposta alla regolamentazione della Food and Drug Administration (FDA) ma ricade sotto il Dipartimento del Tesoro, e nelle etichette delle birre non c’è l’obbligo di riportare tutti gli ingredienti (obbligo che c’è invece per le bibite analcoliche). Il grande fronte della battaglia è dunque quello di un cambiamento a livello legislativo. Nel frattempo i consumatori possono leggere i risultati delle ricerche di Vani Hari e scegliere di conseguenza.
(Luigi Torriani)