Per qualcuno è un capolavoro, per altri un mattone decadente e insopportabile. Una cosa è certa: “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, vincendo l’Oscar come miglior film in lingua straniera, può avere un impatto economico importante sia dal punto di vista dell’export sia dal punto di vista del turismo.
Marco Travaglio ha scritto un articolo in cui deride l’esaltazione patriottica dell’Oscar alla Grande Bellezza, spiegando che il film di Sorrentino – lungi dall’essere una vetrina per il nostro Paese – racconta e fa conoscere in tutto il mondo un’Italia allo sbando, “un Paese morto di futilità e inutilità, con una classe dirigente di scrittori che non scrivono, intellettuali che non pensano, poeti muti, giornalisti nani, imprenditori da buoncostume, chirurghi da botox, donne di professione ‘ricche’, cardinali debolucci sulla fede ma fortissimi in culinaria, mafiosi 2.0 che sembrano brave persone, politici inesistenti (infatti non si vedono proprio). (…) Scambiare il film per un inno al rinascimento di Roma (peraltro sfuggito ai più) o dell’Italia significa non averlo visto o, peggio, non averci capito una mazza. Come se la Romania promuovesse Dracula a eroe nazionale e i film su Nosferatu a spot della rinascita transilvana”. È vero ma è anche vero che il film – se considerato al netto dell’umanità che racconta – è un documentario sulla bellezza e sul fascino (architettonico, artistico, paesaggistico) della città di Roma. La sintesi che passa probabilmente è questa: gli italiani sono allo sbando ma l’Italia è bellissima.
Al di là di queste considerazioni, la vittoria di un Oscar – come anche la vittoria dei Mondiali di calcio – può avere un impatto economico importante per il Paese di produzione del film e per il Paese che viene raccontato nel film (anche se la faccenda resta controversa). Secondo le stime della Coldiretti (basate sull’impatto economico che ebbe l’Oscar a “La vita è bella” di Beningni nel 1999) la vittoria di Sorrentino potrebbe portare per il 2014 fino a un +4% delle presenze di turisti stranieri in Italia e fino a un +15% nel solo export agroalimentare (che è peraltro da anni in continua crescita).
Naturalmente l’impatto positivo in termini di turismo dovrebbe essere particolarmente forte per la città di Roma, come spiega il presidente di Federturismo Renzo Iorio: “con l’aggiudicazione dell’Oscar a ‘La Grande Bellezza’ come miglior film straniero la città di Roma, da sempre in cima ai desideri di viaggio dei turisti, vedrà accrescere ulteriormente il suo potere di attrazione sugli stranieri registrando un incremento di arrivi e presenze. La vincita di questo prestigioso premio, grazie al quale l’Italia dopo 15 anni di assenza torna alla ribalta del grande cinema, è un’evidente dimostrazione di come l’industria del cinema rappresenti un’importante vetrina per i luoghi che ospitano i set cinematografici: basti pensare che ogni anno solo in Italia sono circa dieci milioni i turisti che decidono di visitare alcune città sulla scia delle suggestioni generate dalle produzioni cinematografiche. Consapevoli delle consistenti ricadute economiche che la sinergia tra turismo e cinema è in grado di produrre sull’indotto, è quindi fondamentale capitalizzare il valore del cineturismo per promuovere il territorio e per destagionalizzare i flussi”.
(Luigi Torriani)