L’inflazione vola e colpisce tutti i settori, senza eccezioni. Male anche il settore alimentare, con rialzi sostenuti soprattutto per i prezzi di caffè, zucchero, bevande alcoliche, formaggi e latticini, pane, pasta, e carne bovina. Si salva, parzialmente, soltanto la frutta fresca, i cui prezzi sono in aumento rispetto a settembre 2011 ma risultano più bassi rispetto all’ottobre del 2010.
I dati Istat sull’inflazione segnalano una situazione tutt’altro che rosea per il consumatore italiano, con il costo della vita che ritorna ai livelli da record di fine 2008. A segnare una parziale e congiunturale frenata sono esclusivamente i prezzi dei trasporti, che restano comunque decisamente più alti rispetto al 2010. Un -9,9% si registra nell’ultimo mese (rispetto al mese precedente) per i prezzi del trasporto aereo passeggeri, che però sono più alti rispetto a ottobre 2010 di un buon 5,3%, da aggiungersi al pessimo +10,4% di settembre. In lieve miglioramento anche il traporto marittimo, con i prezzi che scendono del 12,2% (dopo un settembre tragico a +49,7% rispetto a settembre 2010), ma che sono comunque saliti del 30,9% rispetto all’ottobre del 2010. Infine il trasporto ferroviario passeggeri, che scende – anche se in forma relativamente contenuta – nei prezzi (-0,6%) rispetto al mese di settembre, e che in ogni caso segna una crescita su base annua dei prezzi che si attesta sull’8,7% rispetto al 2010.
Tolti i trasporti, tutto il resto aumenta non solo rispetto al 2010 ma anche rispetto al mese di settembre 2011. Prende il volo in particolare il prezzo delle sigarette, che cresce del 4,5% su base mensile (e del 7,1% se consideriamo l’intero 2011 paragonato al 2010). Male anche il comparto energetici, con il prezzo dell’energia elettrica che sale su base mensile soltanto dello 0,1% ma su base annuale (intero 2011) del 5,1%. Pessima la situazione dei carburanti, in particolare del gasolio per mezzi di trasporto, che costa mediamente il 21,2% in più rispetto al 2010 (in ulteriore accelerazione rispetto a settembre, quando eravamo al +19,2%). Mentre il prezzo del gasolio per riscaldamento cresce dello 0,6% rispetto a settembre, e segna un +16,4% rispetto al dato di ottobre 2010. Il prezzo degli altri carburanti aumenta rispetto a settembre dello 0,3%, ed è a 10,8% rispetto all’ottobre del 2010. La benzina aumenta sul mese dello 0,8% e si attesta sul +17,8% rispetto al 2010. Salgono anche i prezzi delle automobili, dello 0,8% per le nuove diesel e dello 0,5% delle nuove benzina. Gli indumenti costano il 2,9% rispetto al 2010, e i prezzi delle scarpe (e altre calzature) aumentano su base annua del 2,1%.
In questo contesto non si salva il settore alimentare. Malissimo i prezzi di caffé e zucchero, che aumentano dell’1% da settembre a ottobre e che rispetto al 2010 crescono rispettivamente del 15,8% e del 16,1%. Male le bevande alcoliche, più costose dello 0,6% rispetto a settembre e del 2,3% rispetto a ottobre 2010. Male formaggi e latticini, i cui prezzi crescono su base mensile dello 0,3% e su base annuale del 5,2%. I prezzi di pane e pasta salgono dello 0,3% rispetto a settembre e rispetto al 2010 aumentano – rispettivamente – del 2,8% e dell’1,3%. La carne bovina segna un aumento dei prezzi dello 0,4% rispetto a settembre e del 2,4% rispetto al 2010. Benino invece la frutta fresca, con i prezzi che sono comunque in aumento rispetto a settembre 2011 (+0,7%), ma che si assestano su valori più bassi rispetto all’ottobre del 2010 (-2,7%).
(Luigi Torriani)