Lo scorso 13 giugno, il ministro delle Politiche Agricole, Saverio Romano ha incontrato i rappresentanti della grande distribuzione organizzata per affrontare i problemi attuali e delineare le prospettive future.
A rappresentare il settore c’erano per Federdistribuzione Giovanni Cobolli Gigli con il direttore Massimo Viviani, per l’Ancc-Coop (Associazione nazionale cooperative di consumatori) il vice presidente Enrico Migliavacca , Liborio Rosafio di Coop Italia e per l’Ancd (Associazione nazionale cooperative dettaglianti) il presidente Camillo De Berardinis con il direttore Sergio Imolesi.
Quali nello specifico i temi affrontati? Fra i principali, i termini di pagamento, le iniziative di promozione dei prodotti cosiddetti a chilometro zero e i prodotti sottocosto.
«Ci sono criticità nel nostro sistema – ha detto il ministro Romano – che possono essere corrette soltanto con il concorso di tutti, in un momento di crisi economica e quindi di contrazione dei consumi. Il mio personale impegno e quello del ministero sarà di favorire il dialogo costante con la Grande distribuzione per favorire da un lato il tessuto di piccole e medie imprese del settore agricolo, dall’altro i consumatori che hanno diritto ad acquistare prodotti sicuri e con un giusto prezzo.
Esistono troppi elementi di intercettazione del reddito del produttore nella filiera agroalimentare che è lunghissima: vanno affrontati e risolti. Nel viaggio si perde fino all’80 per cento del reddito. Bisogna mettersi insieme e stabilire dove sono le criticità, e fare in modo che questo reddito ritorni a vantaggio di tutti. Bisognerò proporre nuove soluzioni legislative, formulare ipotesi di programmi di promozione legati ai fondi regionali del Piano di sviluppo rurale (Psr) e a quelli di promozione del ministero, per lo stimolo dei consumi».
I rappresentanti della grande distribuzione hanno apprezzato la tempestività della convocazione impegnandosi a raccogliere gli stimoli del ministro per risolvere i problemi presentati da un sistema in sofferenza come è quello del commercio e per cercare soluzioni che migliorino anche la vita dei produttori.
«In questi ultimi anni con la nostra politica dei prezzi abbiamo cercato di sostenere i consumi – ha detto Cobolli Gigli di Federdistribuzione – e continueremo a farlo avendo come riferimento i 60 milioni di italiani che ogni giorno entrano nei nostri negozi e che soffrono di un reddito pro capite che si è ridotto. Dobbiamo tuttavia anche esprimere la nostra preoccupazione sulle misure che potrebbero essere poste in campo come un eventuale incremento delle aliquote Iva. Questo sarebbe un problema gravissimo per i consumatori».
Il termine dei pagamenti, spesso eccessivamente dilazionati anche fino agli 80 giorni, è uno dei problema più sentiti dai produttori agricoli che chiedono da tempo una più equilibrata e corretta gestione dei rapporti di fornitura. A questo proposito è stata citata come modello la Francia dove avviene dopo soli 54 giorni.
Il Km Zero e i farmer market sono stati definiti infine dai rappresentati della grande distribuzione un arricchimento del mercato ed è stato anche sollevato il disorientamento che il sottocosto sugli scaffali del supermarket provoca nel consumatore, distraendolo da altri prodotti di qualità.
Questo e gli altri problemi emersi da questo primo incontro al Ministero saranno affrontati e sviluppati in futuro in un tavolo tecnico già programmato, allo scopo di creare un rapporto virtuoso tra tutti i soggetti della filiera. Il comparto alimentare è un traino per l’economia italiana ed è nell’interesse di ognuno potenziarlo sempre di più.
(Da www.italiaatavola.net)