L’impennata sui prezzi quest’anno tocca anche l’uovo di Pasqua, il prodotto dolciario più tipico di questo periodo.
La rilevazione è stata fatta dal Codacons: l’aumento per il consumatore dell’uovo di cioccolato può sfiorare il 20%, sia che si tratti di un prodotto di marca che low cost,, e, rispetto per esempio al 2009, il costo è salito alle stelle: il 9,3% in più per un uovo medio di marca, il 9,7% non di marca. Il risparmio c’ è nei supermercati e ipermercati: in media del 30% rispetto ai negozi tradizionali, e il 50% negli hard discount.
Come mai questi aumenti? Lo chiarisce Marco Donzelli, presidente del Codacons: i rincari sono il risultato del rigonfiamento dei prezzi e delle speculazioni su cacao e zucchero. Riguardo al primo, il prezzo è cresciuto vertiginosamente per i problemi di leadership della Costa dAvorio (il cacao è arrivato a 3189 dollari a tonnellata), che è il primo produttore mondiale, mentre per lo zucchero la corsa agli aumenti si è fermata solo a febbraio.
E Codacons avverte: il commercio abusa di queste pressioni nei prezzi nei mercati dove si pu far leva sul benessere delle famiglie. Le aziende hanno chiesto variazioni nel listino dal 4 al 10%, e a determinare il prezzo finale è anche il tipo di sorpresa, i costi di trasporto e del packaging.
D’altronde, quest’anno, aumenti a due cifre hanno coinvolto anche prodotti da forno come le colombe.
Un’azienda del settore conferma spiegando come i prezzi siano cresciuti per l’aumento del prezzo del cacao ma anche per i rincari compiuti dai produttori di gadget certificati che arrivano dalla Cina (intorno al 20-30 per cento), e dai maggiori costi per le licenze come per il trasporto. Ma precisa: Quelli di oggi si basano sulle quotazioni di 8 mesi fa, quando sono stati fatti gli ordini, ma è da escludere che i produttori abbiano fatto cartello perchè nel mercato esistono diversi competitor.
Secondo il parere di altre aziende, la guerra al rialzo dei prezzi si può superare puntando sull’aumento del volume e la diversificazione degli assortimenti per mantenere il miglior rapporto qualità prezzo.
L’aumento dei prezzi scoraggerà i consumatori? I rilievi per ora provvisori dicono di no…per grande fortuna dei produttori, difficile rinunciare una tradizione così radicata.