Eh sì, è proprio così. In netta controtendenza rispetto all’andamento generale del settore, aumentano in media del 12,1% i consumi di prodotti alimentari biologici con punte del 17% per pasta e del 24,3% per il latte fresco. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea Ac Nielsen.
Lo studio è relativo ai primi dieci mesi del 2010 sui prodotti biologici confezionati dopo il calo rilevato dall’Istat per il commercio al dettaglio.
A trainare le vendite del biologico, con aumenti compresi tra il 16% e il 20% è il comparto dei cereali e derivati (pasta, pane e sostituti, biscotti, dolciumi e snack), ad eccezione del riso che cede invece l’8,5%. Per l’ortofrutta fresca e trasformata, la crescita, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, è stata del 5,5%, con punte del 76,5% per le melanzane, del 15,2% per le mele e del 11,8% per le zucchine mentre si segnalano riduzioni del 6,4% per i pomodori e del 4,4% per le pere.
Prosegue l’andamento positivo del comparto lattiero-caseario che segna un incremento complessivo della spesa bio dell’11,1% grazie in particolare ai maggiori acquisti di latte fresco (+24,3%), burro (+11,7%) e yogurt (+1,6%) ma a contribuire alla crescita sono stati anche l’olio extravergine (+10,3%) e le uova (+8,1%).
L’andamento di mercato conferma l’attenzione degli italiani alla qualità della tavola anche in tempo di crisi accentuata dalle emergenze sulla sicurezza alimentare che si rincorrono. Una tendenza che premia, il biologico ma anche il tipico e il prodotto a chilometri zero acquistato magari direttamente dagli agricoltori o nei mercati di campagna amica dove si rilevano acquisti in crescita nonostante l’andamento negativo generale.
(Da www.italiaatavola.net)