Il 25 novembre l’Italia è stata condannata dalla Corte di giustizia europea per avere autorizzato la denominazione “cioccolato puro” sulle etichette di prodotti di cioccolata dove non vi è la presenza di altri grassi vegetali oltre al burro di cacao. Il nostro Paese aveva preso questo provvedimento per tutelare il cioccolato di qualità (dove l’unico grasso presente è il burro di cacao) a fronte della possibilità data da qualche anno dall’UE di chiamare “cioccolato” anche prodotti con altri grassi.
Ora l’UE ha bocciato questa forma di tutela e l’evento può fare da spunto per riflettere su moltissimi controversi cambiamenti che l’Europa ha apportato sulle tavole degli italiani ed in generale nell’industria alimentare. Citiamo qui quelli che hanno provocato più dibattito nell’opinione pubblica.
STOP A TELLINE E CANNOLICCHI – A partire dal primo giugno 2010 entrano in vigore le nuove norme sulla pesca che di fatto faranno sparire dalle tavole degli italiani telline, cannolicchi e altri pesci della tradizione gastronomica regionale.
VIA LIBERA AL FORMAGGIO SENZA LATTE – A partire dal primo gennaio 2009 può essere incorporato fino al 10 per cento di caseina e caseinati nel formaggio, al posto del latte, secondo quanto previsto dal regolamento (CE) n. 760/2008 del 31 luglio 2008.
LO ZUCCHERO NEL VINO – È una pratica, utilizzata nei paesi del Nord Europa, che permette di aumentare la gradazione del vino attraverso l’aggiunta di zucchero. Lo zuccheraggio è sempre stato vietato nei paesi del Mediterraneo e in Italia, che ha combattuto una battaglia per impedire un “trucco di cantina” e per affermare definitivamente la definizione di vino quale prodotto interamente ottenuto dall’uva.
È ARRIVATO IL VINO SENZA UVA – È arrivato il vino ottenuto senza uva per effetto della riforma europea di mercato del settore vitivinicolo del 29 aprile 2008 (Reg. 479/08) che ha autorizzato la produzione e la commercializzazioni di vini ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi dall’uva come lamponi e ribes.
IL VINO SI INVECCHIA CON LA SEGATURA – L’Unione europea ha dato il via libera all’invecchiamento artificiale del vino attraverso l’utilizzazione di pezzi di legno al posto della tradizionale maturazione in botti di legno, secondo quanto previsto dal Reg. (CE) 11 ottobre 2006, n. 1507/2006.
LE IMITAZIONI – Nonostante l’impegno dell’Unione nel tutelare le denominazione dei prodotti alimentari tipici continuano a proliferare anche all’interno dell’Europa. È il caso – spiega la Coldiretti – dei formaggi tipici dove, dopo il Parmesan, è stato scoperto in Romania il Parmezan, ma anche la Fontina svedese, il Parmi olandese, la polenta che diventa “palenta” in Montenegro, il barbera bianco venduto un supermercato rumeno, il Cambozola in Germania o la pasta Milaneza venduta in Portogallo.
LA META’ DELLA SPESA E’ ANONIMA – Negli ultimi anni con la mobilitazione a favore della trasparenza dell’informazione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l’obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva ma ancora molto resta da fare e l’etichetta resta anonima per circa il 50 per cento della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta.
In Italia da sempre la Coldiretti si batte contro questi proveddimenti, accusati di ledere la qualità dei prodotti e danneggiare il “Made in Italy”. Di certo, fintanto che non si raggiungerà una soluzione soddisfacente per tutti, l’unica cosa da fare è che sia consumatori che aziende alimentari siano consapevoli di queste leggi, in modo da informarsi bene i primi, e distinguersi magari per la qualità dei prodotti, le seconde.
(Da www.coldiretti.it)