Nel primo trimestre del 2015 l’agricoltura italiana segna un aumento record nelle assunzioni, con una crescita degli occupati pari al 6,2% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ma con differenze enormi tra Nord, Centro e Sud: al Nord c’è una crescita degli occupati, al Sud c’è la crescita percentualmente più significativa, mentre nel Centro Italia c’è un calo degli occupati.
Secondo le elaborazioni della Coldiretti su dati Istat nei primi tre mesi del 2015 nell’agricoltura italiana c’è stato un incremento del 6,2% nel numero di occupati rispetto ai primi tre mesi del 2014. Quantificando la percentuale significa che rispetto a un anno fa ci sono oggi 27.000 lavoratori in più nel settore agricolo italiano. E il trend positivo vale sia per i lavoratori agricoli indipendenti (+7,4%) sia per i lavoratori agricoli dipendenti (+4,9%). Sono numeri che rispecchiano una generale – sia pur timida – ripresa dell’economia italiana nel suo complesso ma che indicano anche una specificità ed eccezionalità del settore agricolo: se nel primo trimestre del 2015 l’occupazione in Italia è aumentata complessivamente dello 0,6% su base annua (+133.000 unità) e nello stesso periodo la crescita degli occupati in agricoltura è stata superiore al 6%, significa che l’occupazione in agricoltura ha segnato un incremento di dieci volte superiore rispetto al valore nazionale medio totale.
Ma attenzione: non in tutte le zone d’Italia si registra una crescita degli occupati in agricoltura. Nel Nord Italia l’occupazione agricola cresce nel primo trimestre 2015 del 16,1%, nel Sud Italia aumenta addirittura del 44,4%, mentre nel Centro Italia segna una pesante contrazione (-11,5%). Resta comunque il dato complessivo di un settore – quello agricolo – che è in forte ripresa e che cresce molto di più rispetto ai ritmi di crescita del Paese. Secondo il Presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, “le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea. Una spinta positiva all’agroalimentare Made in Italy può venire anche dall’ Expo, in una situazione in cui le esportazioni di prodotti agricoli e di alimenti e bevande trasformati sono cresciute in valore del 6,2% su base annua nel periodo gennaio-marzo 2015, dopo il record di 34,4 miliardi fatto registrare nel 2014”.