Tutto potevamo aspettarci, tranne che il McMarchesi. Ma è da tempo che la McDonald’s (419 fast food solo in Italia, con una media di 700.000 avventori al giorno) cerca in tutti i modi di scrollarsi di dosso la fama di catena di ristoranti simbolo della globalizzazione trash per eccellenza. Lo scorso anno ci ha provato con il panino McItaly del ministro Zaia. Ora il gran colpo con i due panini e il dolce griffati Gualtiero Marchesi. Con tanto di indignazione totale dei gourmet di tutta Italia.
In principio fu il McItaly. Il panino McDonald’s del ministro Zaia con “il 100% di ingredienti italiani” (a base di crema di carciofi, formaggio asiago e lattuga, oppure – a scelta – pancetta affumicata e cipolle grigliate, con insalata di bresaola della Valtellina, parmigiano, spinaci e a parte le mele). “E’ come il panino che potrebbe fare la mamma a casa”, lo definì Luca Zaia, che voleva “globalizzare il gusto italiano”. Suscitando tra l’altro le ire di Carlo Petrini e di Slow Food, nonché un’interrogazione parlamentare del Pd, nonché i severi rimbrotti del critico gastronomico del Guardian Matthew Fort, che definì il panino “un miscuglio diabolico” e l’intera operazione “un tradimento nazionale” della gastronomia italiana.
Sparito dopo soli 50 giorni il contestatissimo McItaly di Zaia, la McDonald’s alza il tiro e ci riprova oggi con Gualtiero Marchesi. Il grande chef italiano, oggi ottantaduenne, non è nuovo alle provocazioni. Primo tre stelle Michelin in Italia, Marchesi è anche il primo chef ad aver “restituito le stelle” (nel 2008), in polemica con i metodi di valutazione e di votazione della guida. Ma certamente nessuno avrebbe potuto immaginare una sua clamorosa collaborazione con la McDonald’s.
Dal 5 ottobre e per 6 settimane in tutti i McDonald’s d’Italia troverete i panini McItaly Vivace (bacon, spinaci saltati, cipolla marinata, hamburger bovino e maionese con grani di senape, prezzo 4,70 euro), McItaly Adagio (pane ricoperto di mandorle a pezzetti, mousse di melanzane, pomodori a fette, melanzane in agrodolce, hamburger bovino e ricotta salata, a 4,70 euro), e infine il dolce Minuetto (una fetta di panettone con salsa al caffe’ e una crema di mascarpone con canditi e mandorle, a 2,50 euro, a 2 euro se aggiunta al menu). Tutte creature di Gualtiero Marchesi.
Entusiastici i commenti di McDonald’s, che sul sito ufficiale presenta il panino Vivace in questi termini: “assapora la creazione del maestro”. Il nuovo McItaly Vivace ti farà cantare di gusto. Un velo di maionese alla senape, spinaci spadellati, cipolla dolce e carne bovina. Tutto arricchito da un croccante strato di bacon e racchiuso in caldo pane ai semi di girasole. Ricetta del maestro Gualtiero Marchesi, una sinfonia per il tuo palato”. D’altronde cercando “Gualtiero Marchesi” attraverso Google il primo risultato non è il ristorante di Erbusco, e neanche la biografia dello chef, ma il sito della McDonald’s con la presentazione dei nuovi panini!
Mentre fioccano le critiche sui blog e sui forum gourmet di tutta Italia, Marchesi si difende in questi termini: “la cucina come la vita avanza a sbalzi. Quando ti giri a considerare il prima e il dopo, ti accorgi che il passo è stato rapidissimo. Sei già oltre. Così è stato quando ho introdotto la Nouvelle Cuisine in Italia, e così è da quando ho iniziato a osservare da vicino, senza pregiudizi, i giovani. Dove vanno a mangiare? Cosa mangiano? Domande semplicissime che precedono la mia scelta di collaborare con McDonald’s. Se è vero che l’alta cucina ha determinato una rivoluzione del gusto a tavola, ora è tempo di portare questo cambiamento a tutti, partendo, ovviamente, dai più giovani. La vera notizia è che proponendo le ricette per questi due panini ho aperto le porte del regno degli hamburger alle melanzane e agli spinaci. Se non è rivoluzione questa! Per il dessert ho voluto fare un omaggio, facendoli incontrare, ai due dolci italiani per eccellenza: il veneto tiramisù e il lombardo panettone. Sono sicuro che avranno successo tra i milioni di giovani che ogni anno entrano nei McDonald’s italiani e anche tra tutti gli altri clienti. Perché giovane è il panino!”.
Ma restano le perplessità di fronte a una scelta clamorosa di cui molti non riescono ancora a capacitarsi. Sono due le critiche di fondo, tra loro collegate, che vengono mosse a Gualtiero Marchesi. Innanzitutto il fatto che le ricette sono di Marchesi ma le materie prime con le quali vengono realizzate sono scelte da McDonald’s (e anche la preparazione del piatto non è ovviamente a cura di Marchesi ma dei dipendenti del fast food).
Inoltre – e soprattutto – molti fanno notare un evidente rischio. Il rischio, cioè, che l’operazione di Gualtiero Marchesi si traduca di fatto in una irresponsabile nobilitazione della McDonald’s, in un portentoso strumento con il quale portare avanti un restyling esclusivamente di facciata strumentalizzando il brand Gualtiero Marchesi per poi di fatto proseguire imperterriti nella solita concorrenza al Made in Italy caratterizzata dalla bassissima qualità gastronomica (e dai rischi per la salute del consumatore). Una gigantesca strategia di marketing per ricollocare una multinazionale del cibo che è da tempo nel mirino dei dietologi e degli alimentaristi di tutto il mondo. Molti ancora non si capacitano del fatto che il più grande chef italiano abbia potuto davvero prestare il suo nome per una simile operazione.
(Luigi Torriani)