Volano i prezzi del tartufo nell’autunno 2014, con le quotazioni che sono aumentate in media del 50% in un mese.
L’autunno è il periodo dei tartufi, con le grandi fiere: la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba (quest’anno dall’11 ottobre al 16 novembre) e la Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Acqualagna (che quest’anno si svolge nei giorni 26 ottobre e 1, 2, 8 e 9 novembre). Il tartufo è un fungo ipogeo, cioè che compie il proprio ciclo vitale sotto terra stabilendo rapporti di simbiosi con le radici di alberi come il pino, il leccio, la sughera e la quercia. Ci sono due grandi tipologie di tartufo: il tartufo bianco e il tartufo nero. Il tartufo bianco è mediamente più costoso e non ha significative versioni di livello inferiore, va gustato rigorosamente a crudo in piatti come i risotti, la fonduta e i tajarin al burro, va abbinato esclusivamente a grandi vini rossi, e ha la sua versione più pregiata nel Tuber Magnatum Pico (il Tartufo Bianco d’Alba). Il tartufo nero ha un prezzo mediamente più basso, ha molte versioni poco pregiate come il Tuber Aestivum (il cosiddetto Scorzone), viene utilizzato per lo più in cottura o per farciture (ma può essere mangiato anche crudo, tagliato a fette e usato per condire la pasta), può essere abbinato a vini rossi ma anche bianchi, e ha la sua versione più pregiata nel Tuber Melanosporum (il Tartufo Nero di Norcia). In Italia ci sono circa 200.000 raccoglitori ufficiali di tartufi che riforniscono negozi e ristoranti, e la raccolta avviene prevalentemente in Piemonte, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo, Molise, Lazio e Calabria. Per maggiori informazioni sui tartufi (storia, geografia, biologia, classificazione, habitat, ricerca, fiere, normative, ricette, record e curiosità) consigliamo la lettura del libro “Tartufi d’Italia” di Attilio Selva (Attilio Sampietro Editore).
Secondo i dati diffusi dalla Coldiretti il prezzo medio dei tartufi in Italia è salito tra ottobre e novembre 2014 del 50%, per via dell’ottima qualità della produzione che ha fatto impennare la domanda e quindi – essendo il tartufo relativamente raro – il valore. In Piemonte i tartufi bianchi pregiati sono arrivati a quotazioni tra i 250 e i 300 euro all’etto per le pezzature di circa 20 grammi, mentre alla borsa di Acqualagna i prezzi variano dagli 80 ai 170 euro all’etto. Naturalmente restano i tartufi neri meno pregiati in vendita attorno ai 10 euro all’etto, e permane il rischio di frodi – un fenomeno di cui abbiamo già parlato qui su Universofood – come la vendita di tartufi di importazione (in genere africani) di scarso valore trattati con oli e aromi sintetici e rivenduti poi come tartufi italiani.
(Luigi Torriani)