Continua la crescita del settore Bio. Nei primi mesi del 2014, decisamente in controtendenza rispetto all’andamento generale dell’agroalimentare in Italia, il biologico segna un incremento record del 17,3%.
Negli ultimi quindici anni in Italia c’è stata una vera e propria esplosione del settore Bio, che da marchio ancora relativamente di nicchia quale era negli anni ’90 è diventato uno dei comparti trainanti dell’agroalimentare. Secondo i dati diffusi dalla Coldiretti, tra il 2000 e il 2011 il fatturato del biologico in Italia è triplicato, arrivando a 3 miliardi tra mercato interno ed export; nel 2011 c’è stato un ulteriore +9,2% nelle vendite rispetto al 2010, nel 2012 un +7,3% sul 2011, nel 2013 un +9% sul 2012. Ora, secondo le analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea, ci sarebbe – nell’anno in corso – un ulteriore incremento delle vendite di prodotti biologici confezionati: un incremento da record, con un +17,3% nei primi cinque mesi del 2014 rispetto ai primi cinque mesi del 2013. Nello stesso periodo il settore alimentare italiano scende complessivamente nelle vendite dell’1,4%.
Tra i prodotti biologici il maggior incremento nelle vendite (che – come detto – segnano nel complesso un +17,3%) si registra per pasta, riso e sostituti del pane, che segnano addirittura un +73% nei primi cinque mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Notevole anche l’incremento di zucchero, caffè e tè, con le vendite che crescono del 37,2%. Aumenti più contenuti, ma comunque significativi, sono quelli di biscotti, dolciumi e snack (+15,1%), ortofrutticoli freschi e trasformati (+11%), uova (+5,2%), prodotti lattiero-caseari (+3,2%), bevande (+2,5%).
Una crescita impressionante – dunque – quella del biologico, che non è però priva di lati oscuri. Qui su Universofood abbiamo parlato più volte del fenomeno del falso Bio, seguendo tutti i grandi scandali degli ultimi anni: l’ Operazione “Gatto con gli stivali” del dicembre 2011 (sequestrate 700.000 tonnellate di falsi alimenti biologici); l’ indagine di Altroconsumo di inizio 2012 che ipotizzava che circa un terzo delle aziende”biologiche” vendono almeno in parte prodotti non biologici; l’ operazione Ape Maia – Bio del maggio 2012 (sequestri di miele biologico e di preparati biologici a base di propoli che contenevano trace di farmaci tossici); l’operazione Green War della primavera 2013 (sequestrate oltre 1700 tonnellate di prodotti biologici, tra cui mais e soia, pronti per essere utilizzati in biscotti, snack, dolciumi, pasta e riso); il maxisequestro del giugno 2013 (coinvolte oltre 100.000 tonnellate di mais, grano, soia e girasole “biologici”). Per fronteggiare questi scandali nel 2013 l’Unione Europea ha introdotto un nuovo sistema di controllo per l’agricoltura biologica, entrato in vigore nel gennaio 2014.
Ci sono, naturalmente, anche molti produttori onesti del comparto Bio, che sono i primi ad essere danneggiati da queste truffe. Un esempio di promozione virtuosa del vero biologico di qualità è la Biofera, la grande fiera del biologico di Canzo (Como).
(Luigi Torriani)
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