La deflazione segnalata dagli ultimi dati Istat colpisce il settore agroalimentare in maniera più pronunciata rispetto al dato medio italiano. Con un vero e proprio crollo dei prezzi nel comparto della frutta fresca.
I dati Istat relativi ad agosto 2014 parlano di un calo medio dei prezzi al consumo (deflazione) in Italia dello 0,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (agosto 2013). È la prima volta dal 1959 che l’Italia è in deflazione, e deflazione significa che le famiglie italiane non stanno spendendo, quindi i prezzi scendono, quindi chi vende fa fatica a far quadrare i conti e gli italiani – attendendosi altri ribassi – rimandano ulteriormente gli acquisti. Particolarmente negativi sono i dati relativi al prezzo della divisione abitazione-acqua-elettricità-combustibili, che vedono un calo dell’1,2% rispetto ad agosto 2013. I prezzi della divisione Comunicazioni crollano (-9,1%), mentre tengono i prezzi di abbigliamento e calzature (+0,6%), mobili – articoli e servizi per la casa (+1%), trasporti (+0,8%), istruzione (+1,2%), ricreazione – spettacoli e cultura (+0,4%), servizi sanitari e spese per la salute (+0,1%). In media – come detto – il calo dei prezzi ad agosto 2014 è dello 0,1% (rispetto ad agosto 2013).
Nel settore alimentare tengono soltanto i prezzi dei servizi ricettivi e di ristorazione (+0,6% rispetto ad agosto 2013) e delle bevande alcoliche e tabacchi (+0,2%). I prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche scendono in media dello 0,5% (dunque cinque volte di più rispetto al dato complessivo nazionale, che è -0,1%). Un vero e proprio crollo è quello della frutta fresca, con i prezzi che sono scesi addirittura del 7,5% ad agosto 2014 rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Un crollo – quello dei prezzi della frutta – che rispecchia le difficoltà estreme del settore, che ha visto un calo del 30% nelle vendite dal 2000 ad oggi, con un’estate 2014 particolarmente difficile per la frutta di stagione. Ma è tutto il settore alimentare ad essere in difficoltà: secondo i dati diffusi dalla Coldiretti nel primo semestre del 2014 le vendite di latte e formaggi sono scese del 5%, l’ortofrutta del 2%, e perfino le uova segnano un -3% nelle vendite. Secondo Confesercenti i dati Istat che segnalano la storica deflazione di agosto sono “dati che purtroppo attendevamo, ma che non per questo sono meno gravi. Gli allarmi lanciati anche da noi nei mesi scorsi, si sono rivelati fondati: l’Italia è entrata in deflazione. Uno scenario che dimostra, ormai oltre ogni dubbio, la gravità della crisi del mercato interno, che è prioritario risolvere”.
(Luigi Torriani)