Il 2012 ha segnato, a livello europeo, una diminuzione della produzione totale di cereali dell’1,4% rispetto alla campagna cerealicola 2011 (da 286,1 milioni di tonnellate a 282,1 tonnellate, coltivate su 56,3 milioni di ettari). Vediamo quali sono i numeri specificamente italiani sull’import e sull’export di cereali nel 2012 (dati diffusi in questi giorni dall’Associazione nazionale cerealisti, periodo monitorato gennaio-agosto 2012).
La Crisi economica, unita al calo dei raccolti e della produzione, pesa significativamente anche sul settore cerealicolo italiano, che cala sia nell’import che nell’export. Ma l’import scende maggiormente rispetto all’export, portando a una situazione di saldo valutario che è in passivo ma meno in passivo rispetto al 2011. Le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche sono diminuite rispetto al 2011 (il periodo di riferimento è sempre gennaio-agosto) di 2 milioni di tonnellate (-16,7%). Le esportazioni dall’Italia dei prodotti del settore cerealicolo sono anch’esse scese, ma solo del 10,7% (-296.000 tonnellate). Nel complesso i movimenti valutari di import/export del settore cerealicolo hanno segnato nel 2012 (nei primi otto mesi del 2012: periodo gennaio-agosto) un esborso di valuta pari a 2.974,4 milioni di euro (erano 3.471,2 milioni nel 2011) e introiti pari a 1.888,4 milioni di euro (erano 1.900,9 milioni nel 2011). Il saldo valutario netto è quindi pari a -1.086 milioni di Euro, contro i -1570,3 milioni di euro del 2011.
Ma i numeri cambiano, anche significativamente, tra le diverse tipologie di cereali. Sul fronte dell’import: calano di 1,8 milioni di tonnellate le importazioni dei cereali in granella, e in particolare del granturco (-627.000 tonnellate), del grano duro (-406.000 tonnellate), del grano tenero (-376.000 tonnellate) e dell’orzo (-311.000 tonnellate); scendono anche gli arrivi dall’estero sia di farine di estrazione (-115.000 tonnellate), sia di semi e frutti oleosi (-98.000 tonnellate); diminuisce infine del 10,2% l’import complessivo di riso (riso lavorato, semigreggio e rotture), con una forte riduzione negli arrivi dal Brasile (-9.700 tonnellate), dal Pakistan (-7.500 tonnellate) e dalla Thailandia (-3.400 tonnellate), mentre aumentano di 13.700 tonnellate le importazioni italiane di riso dall’India.
Sul fronte dell’export: scendono le vendite all’estero dei cereali in granella (-307.000 tonnellate, tra cui -237.000 tonnellate di grano duro),; calano le esportazioni di prodotti trasformati a base di cereali (-8.900 tonnellate); diminuiscono le esportazioni di riso (considerato nel suo complesso: risone, riso semigreggio, riso lavorato), sia verso i Paesi comunitari (-3.250 tonnellate) sia verso i Paesi extracomunitari (-2.950 tonnellate); crescono invece le esportazioni di farina di grano tenero (+9.000 tonnellate), di paste alimentari (+7.300 tonnellate) e di mangimi a base di cereali (+9.300 tonnellate).
(Luigi Torriani)