Già i dati Istat di gennaio e febbraio su inflazione e spesa alimentare erano pessimi. In questi giorni sono stati diffusi i dati ufficiali per il mese di marzo, che segnalano un ulteriore aumento dei prezzi dei generi alimentari. Secondo i dati del Codacons, se questa tendenza continua (e al momento nulla fa sperare nel contraio…), l’aumento della spesa alimentare per gli italiani dovrebbe attestarsi oltre i 600 euro su base annua.
La recente indagine di Coldiretti/Swg su Gli italiani e l’alimentazione nel tempo della crisi ha ampiamente segnalato la contrazione dei consumi che è in atto nella spesa alimentare degli italiani. Che riducono sempre di più gli acquisti d’impulso, che sulla carne eliminano filetti e tagli pregiati, e che scelgono sempre di più la spesa povera (anche dal punto di vista della qualità…) dei discount. In un contesto nel quale la crisi ha già di per sè determinato una riduzione del potere d’acquisto delle famiglie, di certo il continuo aumento dei prezzi non aiuta.
Nel mese di marzo l’inflazione segna un aumento dello 0,5% rispetto a febbraio e del 3,3% rispetto a marzo 2011. L’inflazione acquisita per il 2012 è pari al 2,3%, mentre l’inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, sale al 2,3% dal 2,2% di febbraio 2012. Nel frattempo secondo i dati Istat il cosiddetto “carrello della spesa” (cioè i prezzi dei prodotti acquistati con più frequenza) registra a marzo un aumento su base mensile del +0,6%, con il tasso di crescita tendenziale che sale al 4,6% dal 4,5% di febbraio. Si tratta – specifica l’Istat – del livello più alto dal 2008. E la corsa al rialzo dei prezzi dei generi alimentari continua. Tra gli alimentari lavorati si segnala in particolare l’aumento su base mensile dei prezzi del pane e della pasta (entrambi con +0,3%), che su base annua salgono rispettivamente del 2,7% e del 2,4%. Prosegue anche l’aumento dei prezzi del caffè (+0,6%, +12,8% rispetto a marzo 2011) e dello zucchero (+0,4%, +12,6% su base annua). Oltretutto c’è un rialzo congiunturale anche del prezzo del vino, con un +0,5% e con una crescita su base annua del 3,5%.
Che cosa significa tutto questo? In concreto significa che andando avanti così secondo le stime del Codacons nel 2012 una famiglia di 3 persone spenderà, per la spesa alimentare e a parità di qualità e quantità di prodotti acquistati, 620 euro in più di quanto aveva speso nel 2011, mentre per una famiglia di 4 persone la mazzata sarà di 671 euro in più all’anno. E dopo la super Iva di Tremonti al 21%, dal primo ottobre 2012 è in arrivo la mega Iva di Monti al +2% per le aliquote del 10 e del 21%, che significherà per molti cibi e bevande un ulteriore aumento dei prezzi…
(Luigi Torriani)