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Packaging «attivo» e certificazione volontaria: aziende sempre più impegnate

Una delle questioni nella quale le aziende alimentari investono maggiormente è la shelf life degli alimenti, vale a dire il periodo in cui essi mantengono stabili le loro caratteristiche e risultano ancora appetibili per il consumatore.

Recentemente si è svolto a Cremona il convegno «L’approccio moderno alla shelf life degli alimenti: valutazione, qualità, normativa, sicurezza», tenutosi nell’ambito dei Seminari di Qualyfood, organizzati in collaborazione con AITA (Associazione Italiana Tecnologia Alimentare).

Uno dei relatori, Alessandro D’Alessandro, del Group Science Technology & Quality Cereal Chemistry & Technology Support di Barilla, spiega «Tutta la ricerca messa in atto dalle aziende – dice D’Alessandro – è volta a far trovare al consumatore sul banco della distribuzione alimentare un prodotto di qualità che non solo sia controllato, ma anche progettato per resistere più a lungo possibile nella sua forma ottimale.»

Un altro nodo fondamentale del settore è il packaging: oggi la ricerca in questo settore si è spinta molto avanti, tanto che, come affermato da Luciano Piergiovanni, del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Università di Milano, «esistono due tipologie di confezionamento: con materiali barriera e materiali attivi. I materiali barriera sono prodotti compositi che impediscono il passaggio di ossigeno, acqua e luce con indiscusso vantaggio per la conservazione dell’alimento, mentre i materiali attivi hanno, tra le funzioni più importanti, la capacità di sequestrare l’ossigeno presente nella confezione o di cedere una sostanza antiossidante e antimicrobica che interagisce con l’alimento o l’ambiente. Non quindi una protezione passiva, bensì attiva.»

Una ricerca, quindi, volta a tutelare la sicurezza del consumatore. Una tutela garantita anche dalla certificazione volontaria delle aziende alimentari che, come spiega Roberta Prati di Bureau Veritas Italia, «codifica degli standard di sicurezza e igiene che sempre più spesso vengono adottati dalle aziende stesse, in modo tale da rendere trasparente il proprio lavoro e certificare che quello che arriva sugli scaffali della distribuzione è un prodotto che può essere consumato con fiducia.»

La shelf life e il packaging si rivelano così questioni fondamentali per tutti gli operatori del settore alimentare, nell’interesse sia degli stessi che del consumatore.

(Da www.cremonafiere.it)

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