Il 3 novembre scorso la Giunta Regionale del Piemonte ha approvato il Regolamento Regionale per la coltivazione del riso biologico a norma del Regolamento Ue 834 del 28 giugno 2007. Quali sono le novità?
Il provvedimento rende possibile la coltivazione nelle zone disagiate dove non sarebbe possibile effettuare nessun altro tipo di coltura primaverile o estiva.
La delibera, presentata dell’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto, è stata studiata dal Consigliere regionale vercellese di Lega Nord Paolo Tiramani, che avvalendosi delle competenze dell’agronomo Davide Alessio e del Coltivatore Michele Pairotto, ha steso il documento, dopo un attento studio delle particolarità della coltivazione del riso.
Il precedente regolamento sfavoriva l’interpretazione delle rotazioni e delle stesse colture a danno dei nostri agricoltori.
«Con questo provvedimento – dichiara il consigliere Tiramani – è stata resa possibile così questa coltivazione, sempre nel rispetto delle norme Ue, anche in quelle zone disagiate dove non sarebbe stato possibile effettuare nessun altro tipo di coltura primaverile/estiva. Grazie a questo intervento si è evitato che altri Paesi Ue si trovassero in condizioni privilegiate, operando quindi in concorrenza sleale nei confronti dei risicoltori piemontesi che ormai da decenni lavorano con successo in questo settore. La coltivazione del riso biologico è ormai da anni un punto di forza della nostra Provincia, la sua tutela, attraverso questo provvedimento, favorisce la qualità dei nostri prodotti e la tutela dei nostri agricoltori».
(Da www.italiaatavola.net)