Il Capodanno degli italiani è sempre più casalingo e low cost. Ma la spesa per il Cenone tiene e anzi segna un lieve aumento rispetto allo scorso anno.
Nel contesto della Crisi epocale che stiamo attraversando, la spesa alimentare in occasione di queste ultime festività di fine anno mostra una relativa tenuta. Il Capodanno 2011/2012 aveva segnato un calo del 12% della spesa media. Nel Capodanno 2012/2013 c’è stato un ulteriore calo delle spese per il Cenone ma non un crollo (-3%), con numeri addirittura in crescita per cotechino e spumante. Ora le prime stime (su base sondaggistica) di Confesercenti – Swg segnalano perfino, per il capodanno 2013/2014, un lieve incremento della spesa media degli italiani per imbastire le tavolate di fine anno.
Secondo i dati Confesercenti – Swg ben l’80% degli italiani (circa 38 milioni, il 2% in meno rispetto allo scorso anno) ha festeggiato l’arrivo dell’anno nuovo in casa propria o di amici, il 6% ha trascorso l’ultima serata dell’anno al ristorante (dato invariato rispetto al capodanno 2012/2013), il 6% ha trascorso il veglione in viaggio, con vacanze in Italia per il 4% (l’anno scorso era il 5%) e all’estero per il 2% (l’anno scorso era il 3%), il 6% (2,8 milioni) non ha festeggiato e il 2% (quasi un milione) era impegnato sul lavoro.
Un Capodanno dunque casalingo, ma con una spesa media per il cenone di San Silvestro che è arrivata a 92 euro, contro gli 89 euro del capodanno 2012/2013. Per il 54% degli italiani (peraltro il 3% in meno rispetto allo scorso anno) la spesa per il Cenone si è fermata a un budget inferiore o uguale a 75 euro, ma è aumentata del 3% la fascia media di spesa (il 33% degli italiani che ha speso tra i 76 e i 125 euro) ed è aumentata dell’1% la fascia alta di spesa (il 12% degli italiani che ha proposto un menù tra i 126 e i 250 euro), mentre passano dal 2 all’1% del totale i big spenders (menù casalingo di san Silvestro con un investimento di oltre 250 euro).
Il Cenone di Capodanno mostra dunque in queste ultime festività una relativa tenuta di fronte alla Crisi, meglio del Cenone di Natale e dei regali natalizi, che non crollano ma comunque continuano a scendere (e peraltro secondo gli ultimi dati diffusi dalla Coldiretti sono andati peggio delle prime stime, con un -5% per i regali e un -8% per i pasti di Natale).
(Luigi Torriani)