In Italia sono aumentate vertiginosamente nell’anno 2008-2009 le frodi agroalimentari (+32%), un giro d’affari illecito di 3 milioni di euro al giorno, danneggiando un settore industriale al secondo posto nel nostro paese dopo quello metalmeccanico.
E’ quanto emerge dal rapporto sulle frodi agroalimentari in Italia di FareAmbiente, presentato a Roma.
Secondo i dati forniti dalle forze dell’ordine, non c’é una differenza tra nord e sud per numero di reati. La maglia nera delle contraffazioni delle etichette e dei marchi, quindi delle frodi commerciali, va però al nord Italia, in particolare all’Emilia Romagna, soprattutto nel settore caseario e dei prosciutti.
Gli illeciti in campo agroalimentare, invece, rientranti nel settore delle frodi commerciali, ma da non confondere con la contraffazione delle etichette, vedono la Calabria, le Marche, la Lombardia e la Toscana tra le regioni di spicco. Tra i prodotti più colpiti quelli legati all’agricoltura biologica, i prodotti lattiero caseari e il vino.
Per quanto riguarda le truffe sanitarie, che riguardano l’alterazione del prodotto alimentare, nel solo 2009 i Nas dei carabinieri hanno sequestrato 38mila tonnellate di alimenti. Tra i settori che hanno subito l’aumento degli illeciti ci sono quello dei prodotti dietetici (+62%), del latte (+33%), degli insaccati (+30%) e del pesce (+43%), e le irregolarità hanno riguardato le contaminazioni ambientali, i trattamenti chimici e di conservazione illegali, e la presenza di ormoni, pesticidi e antibiotici nel cibo.
Infine, per quanto riguarda le isole, se da una parte la Sicilia vanta il poco invidiabile primato delle sanzioni applicate (32 su 59 ispezioni effettuate), dall’altra la Sardegna è stata la regione più virtuosa (con una sola contestazione su 52 ispezioni). In termini di quantità, invece, i sequestri più consistenti si sono verificati in Calabria, Campania e Veneto.
da ANSA.it