Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Coldiretti l’Italian Sounding riguarderebbe addirittura il 99% dei formaggi di tipo italiano venduti negli Stati Uniti, con una crescita esponenziale negli ultimi anni.
Qui su Universofood ci siamo occupati molte volte del falso Made in Italy agroalimentare sui mercati esteri, il cosiddetto “Italia Sounding”: cibi e bevande che non hanno nulla a che vedere con l’Italia ma che vengono venduti con un nome e un marchio dalle sonorità italiane. Il fenomeno, complessivamente, fa perdere al nostro Paese circa 60 miliardi di euro all’anno.
Tra i prodotti più contraffatti sui mercati esteri ci sono i formaggi, che sono – non a caso – tra gli alimenti di punta del Made in Italy nell’export (ricordiamo che tra i prodotti italiani Dop, Igp e Stg i due più venduti sono formaggi: il Grana Padano Dop e il Parmigiano Reggiano Dop). Sono gli Stati Uniti il Paese “leader” nella contraffazione dei formaggi italiani: secondo gli ultimi dati diffusi dalla Coldiretti addirittura il 99% dei formaggi venduti con marchi e nomi dalle sonorità italiane negli Usa sono “tarocchi”. Nel 2014 la produzione di formaggi che imitano quelli italiani negli Stati Uniti (Mozzarella, ‘Parmesan’, Provolone, ‘Fontiago’, ‘Gorgonzola Cheese’, …) ha raggiunto la cifra record di 2228 milioni di chili, un quantitativo paradossalmente superiore a quello (2040 milioni di chili) degli stessi formaggi venduti esplicitamente come americani (Cheddar, Colby, Monterrey Jack,…). I finti formaggi italiani vengono prodotti prevalentemente in California, nel Wisconsin e nello Stato di New York, e il formaggio italiano nettamente più imitato è la mozzarella (79%). Nel frattempo le esportazioni dei formaggi italiani originali negli Usa sta scendendo, e nel 2014 ha avuto una contrazione del 6% rispetto al 2013, con 28 milioni di chili. La contraffazione dei formaggi italiani, oltre che negli Stati Uniti, è diffusa anche in Australia e Sud America, anche nei Paesi europei e anche in Russia, dove l’embargo ha determinato una crescita della produzione locale e con essa una crescita dei formaggi “tarocchi” (mozzarella “Casa Italia”, Robiola Unagrande, Parmesan Pirpacchi,…).
Questo il commento del Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo: “occorre innanzitutto cogliere l’occasione della trattativa sull’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti, Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip), che è un appuntamento determinante anche per tutelare le produzioni agro-alimentari italiane dalla contraffazione alimentare e dal cosiddetto fenomeno dell’Italian sounding. E non dimentichiamo che a questa realtà se ne aggiunge una ancora più insidiosa: quella dell’italian sounding di matrice italiana, che importa materia prima dai paesi più svariati, la trasforma e ne ricava prodotti che successivamente vende come italiani senza lasciare traccia, attraverso un meccanismo di dumping che danneggia e incrina il vero Made in Italy’, perché non esiste ancora per tutti gli alimenti l‘obbligo di indicare la provenienza in etichetta”.